Come quattro acquirenti che hanno scelto di affidarsi ad un solo agente immobiliare ed  hanno risparmiato.

Se si dice che tre indizi siano una prova, quattro debbono essere almeno prese in considerazione nel suffragare una tesi. Su un mio post su facebook ho ricevuto un interessante appunto di un collega,  che poi mi è stato di ausilio e stimolo per scrivere questo breve resoconto.

ATTENZIONE: premesse obbligatorie ma alla fine troverai a conti fatti il risparmio in danaro!

L’argomento in questione è: chi sceglie di rivolgersi ad un solo consulente immobiliare per acquistare può, alla resa dei conti, risparmiare?

La mia risposta è Sì.  La storia di Claudio, Paola , Silvia e Tatiana lo dimostra. Sono tutti nostri clienti, alcuni già amici ed altri che lo sono diventati dopo,  che hanno acquistato tramite nostro immobili il cui incarico era detenuto da altre agenzie non collaborative apertamente, da un privato, e da un costruttore.

Alcuni avevano già venduto con noi, e a noi si erano affidati per riacquistare. Ogni cliente una persona, ogni persona una storia, e tutte importanti. In un’operazione immobiliare ove la finalità è l’acquisto come abitazione personale, confluiscono tanti elementi.

Una serie di valori, di sentimenti, di sensazioni che non hanno prezzo e che sono difficilmente gestibili.  Il tempo passa, la fretta ti assale, lo stress aumenta, la paura di fare un errore senza via di ritorno ti attanaglia.  Forse un agente immobiliare è abituato a parlare di certe cifre e di certe cose, ma una persona che fa questo passo due o tre volte nella vita,  molto meno.

Probabilmente state pensando:

“Ma dove è che hanno risparmiato? E perchè un’agenzia immobiliare che lavora senza vincoli di territorialità o legata solo al suo portafoglio mi può aiutare?”

Ok, ora ci arrivo.

Dovevamo aiutarli a scegliere l’immobile migliore per loro, mantendendoci “freddi” quanto bastava per aiutarli in un’analisi il più possibile oggettiva. Loro non dovevano comprare “quello che avevamo noi disponibile”, ma dovevamo trovare la casa confacente alle loro esigenze,  individuando le loro necessità primarie e quelle secondarie.

Trovato ciò che interessava, bisognava capire la fattibilità dell’operazione, con una due diligence (come dicono quelli bravi, ma noi diciamo che facciamo un’analisi della fattibilità di un’operazione ottenendo tutti quei parametri importanti per poter prendere una decisione corretta, dalla documentazione alle analisi, alla finanziabilità alla possibilità negoziale etc.), e questo anche consultandoci con i professionisti come notai, architetti, avvocati,  il cui parere può essere decisivo.

Scartati quelli invendibili, tolti quelli che non hanno una corretta trattabilità, eliminati quelli che hanno problematiche difficili da risolvere, rimangono gli  immobili su cui poter iniziare la negoziazione.

E iniziare una trattativa emotivamente coinvolti, sapendo che BISOGNA chiuderla, pensando ai parenti che dipenderanno dalla decisione, ai mobili in deposito, al trasloco da dover fare, alle scadenze a cui siamo quotidianamente sottoposti,  credete che aiuti ad ottenere le migliori condizioni?

Avere vicino qualcuno in grado di poterti consigliare e che possa mantenere lucidità mantenendo una indispensabile lucidità è l’elemento economico più importante.

“Si vabbè Massimo, ma alla fine? Il guadagno (i risparmio dove sta?)

Arriviamo a quanto promesso in principio, il resoconto delle trattative, che non assocerò ad alcuna persona di quelle citate direttamente, er privacy e perchè non è importante:

  • CASO A: 1 proposta non fatta su immobile non alienabile. 2  Assegno non consegnato su altra proposta su cui poi si è scoperto esserci un decreto ingiuntivo 3 trattativa affrontata con agenzia  al posto del cliente, risparmio ottenuto euro 10.000,00 sul prezzo più l’inesigibilità della provvigione della “sedicente agenzia” essendo imparentata con il venditore in linea diretta

  • CASO B: immobile visionato, preventivo dei lavori consignati per comprendere fattibilità, inizio trattativa: Proposta, controproposta con richiesta euro 10.000,00 in più, consigliamo al cliente di non andare oltre i 5.000,00 euro. La proposta arriva a scadenza e non è accettata. Consigliamo di attendere. Il giorno dopo il venditore richiama e dichiara di voler accettare la proposta oramai scaduta, con un risparmio di 5.000,00  euro sul prezzo finale.

  • CASO C: immobile detenuto dal costruttore e dato ad agenzie immobiliari sul territorio. Contatto diretto con il costruttore, e trattativa avviata con un primo abbattimento di 10.000,00 euro. Dopo un’analisi di fattibilità del mutuo sull’immobile diverso da quanto auspicato in fase iniziale  si riesce ad ottenere un ulteriore abbattimento di 6000 euro .

  • CASO D: IMMOBILE visionato con altra agenzia, problematiche evidenziate da verifiche evidenziate dai nostri tecnici ma risolvibili, trattativa lasciata gestire da noi con i colleghi, risultato 10.000,00 euro di abbattimento.

Sia chiaro, nessuno ha fatto l’affare immobiliare della vita ma tutti buoni acquisti e tutti i venditori hanno accettato, ritenendo quindi congrue le offerte ricevute.

La domanda la pongo io ora: secondo voi queste persone ci hanno guadagnato?*

 

 

*al netto dei classici motivi per cui si dice che rivolgendosi ad un’agenzia immobiliare si risparmia, dalla gestione  e risparmio del tempo alle convenzioni etc. , oggi poniamo l’attenzione sull’aspetto negoziale e relazionale e alla possibilità di avere un quadro generale dell’offerta non ottenibile privatamente.

p.s.: questi sono casi diretti, che non vogliono in alcun modo incensare il sottoscritto, perchè ognuno ha le persone con cui va più a genio o meno, con cui instaura rapporti consolidati etc., ma porre l’attenzione su una metodologia replicabile solo da noi agenti immobiliari e che vanterà sicuramente esempi ancor più validi di colleghi più bravi di me, ma fanno parte di una cultura che va diffusa.